Mostra “Self-Portrait” – ABVA (7 Ottobre/30 novembre 2017)

 

Galleria Annovi è lieta di annunciare la sua prossima mostra, la cui inaugurazione avrà luogo Sabato 7 ottobre alle ore 18:00, in via Radici in Piano 127 a Sassuolo (MO).
Abbiamo deciso di collaborare con ABVA, un artista molto giovane, con esperienze internazionali.

Dalla street art alla galleria d’arte, dallo spazio pubblico a quello privato: Andrea Bellei, in arte ABVA, passa dai graffiti sulle facciate di case, di fabbriche abbandonate, in periferia a Sassuolo ed altre località limitrofe, ad interventi sulle pareti interne della Galleria di Sergio Annovi a Sassuolo, in via Radici in Piano 127. Si allarga, durante l’attività del giovane artista, iniziata poco più di sei anni fa (ora Andrea ne ha circa 22: esperienze in Honduras e Buenos Aires, ed è prossimo alla laurea in business and economics all’Università di Bologna) il ventaglio dei linguaggi e delle tecniche che trovano nuove forme creative e di comunicazione. I graffiti del passato esaltavano, nell’impiego di bombolette spray, il senso della scrittura (frasi, parole, lettere dell’alfabeto), come motivo di protesta, con richiami al rispetto dell’ambiente, alla pace… Ora le strategie operative e conoscitive si aprono, come indicano i murales all’interno della galleria, ad un nomadismo pittorico che abbraccia elementi figurativi, astratto-geometrici e informali che riconducono all’esistenza dell’uomo, all’esperienza delle cose, con un forte e spaziante scavo nella realtà a differenti livelli, restituendo senso e spessore a motivi interiori, ma anche a temi sociali.

 

 

E quella pittura murale, che l’artista chiama “Self-portrait”, accoglie, da una parte, motivi legati all’azione dell’uomo che ha spezzato i legami con la natura, mentre li tesse ancora con il cemento, con l’artificialità delle cose e, dall’altra, verifica in una serrata struttura geometrica il dispiegarsi di possibili percorsi individuali e collettivi. Una estrema concentrazione di essenzialità di una rete compositiva analitica, minuziosa in cui l’artista pare radicare le sue esplorazioni di conoscenza  interiore. Una rete, di rigore architettonico, che ritorna, anche con altri soggetti, in una ventina di quadri, ad acrilico, che ABVA ha realizzato per questa occasione espositiva. E tre di questi quadri connotano un altro murales in galleria, il cui fondo il sassolese ha voluto realizzare con altri tre artisti, quasi a ricordare il passato lavoro a più mani, di condivisione creativa, proprio della street art.

Nella grande opera il giovane sviluppa, con un fare anche artigianale, un linguaggio che integra il passato e il presente: nella “tecnica”, con l’utilizzo delle bombolette spray, come mezzo peculiare del writing tradizionale, ma anche della pittura ad acrilico stesa con un normale pennello sulla tela e sulla parete; e nel “racconto”, con scritte decifrabili e temi di singolare forma di reinvenzione che riconducono ad una estrema ed esplodente concentrazione di pensieri e di immaginazione che una figura umana s’impone in uno stato inquieto di raccoglimento e riflessione; al tempo e al valore dell’esperienza del vissuto; al significato della cultura, nella confluenza dei divesri saperi, su cui si possono costruire i propri sogni.

Michele Fuoco

 

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