Galleria Annovi è lieta di comunicare l’allestimento della mostra di Pietro Finelli, dal 1 ottobre al 5 novembre 2016 (Evento Facebook). Sono presentati nuovi dipinti su tela e alcuni disegni su carta – carte piegate, aventi un unico titolo Ne l’imagine mia, mutuato da una rima petrosa di Dante. Come si legge nel catalogo, con un testo a cura di Elisabetta Castellari, “Quadri come Ne l’imagine mia I, e Ne l’imagine mia IX ci trascinano in un terreno morbido e insieme scivoloso, che ha a che fare con la dimensione onirica. La pittura diviene come il sogno: una porta aperta tra conscio e inconscio, dove si affacciano desideri, pulsioni e inquietudini profonde.
In uno spazio pittorico semplificato, l’artista colloca figure statuarie, piene di mistero. Sono perlopiù coppie di donne accostate di spalle. Gemelle che convivono, ignorandosi. Il tema del doppio non è quindi inteso come completamento di sé, compagno, mezzo di raggiungimento di una coscienza del mondo, ma piuttosto come una presenza disturbante, persistente. Si tratta di un gioco di sguardi. Io ti guardo, tu guardi altrove, o qualcun altro. È tutto un rincorrersi ed evitarsi. Finelli nei suoi lavori cancella deliberatamente un elemento del ritratto convenzionale: il contatto visivo tra l’occhio dello spettatore e quello del soggetto dipinto. I suoi uomini e le sue donne sono infatti sempre privi di connotati, spesso di spalle, e i loro contorni si perdono in sbuffi di colore grigio. Sono corpi che insieme si offrono e si negano, impossibili da cristallizzare nel tempo e nell’esistenza.
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